Un nuovo concetto di superficie, un materiale che ha valenza universale e una versatilità senza precedenti. Stiamo parlando del gres porcellanato che con il passare degli anni è stato utilizzato per molteplici applicazioni. In particolare sempre più aziende si stanno dedicando alla produzione di piani di lavoro per le cucine in gres. Un aspetto innovativo perché si tratta di un materiale che dà un nuovo valore al mondo del design. Un processo produttivo all’avanguardia permette di ottenere un piano con elevate garanzie tecniche e un’ampia gamma di finiture. Ma cosa è nello specifico il gres?
Si tratta del risultato di un impasto di materie prime selezionate (argille, sabbie quarzifere e feldspatiche, cui vengono aggiunti pigmenti a base di ossidi metallici). Il tutto viene pressato e poi cotto a una temperatura di oltre 1.250 °C. Si ottiene quindi un materiale che permette ai piani di lavoro di avere delle qualità uniche nel suo genere. Tra le più importanti c’è la compattezza, la capacità di non assorbire, la resistenza alle macchie e quella agli urti e ai graffi. Inoltre per la cucina è utile ricordare che il gres gode di inalterabilità al calore (anche oltre i 210 gradi centigradi) e di ottima resistenza alla corrosione da parte degli acidi, deboli e forti. Da non sottovalutare la facilità di pulizia che di fatto rappresenta una caratteristica che fa la differenza per quanto riguarda i piani di cucina.
Grazie all’evoluzione della tecnologia e delle conoscenze, il gres è stato prima utilizzato per la produzione di pavimenti e rivestimenti murali e poi ha raggiunto la sua valorizzazione applicato alle cucine. Le lastre sono facilmente igienizzabili, resistono al gelo, al fuoco, alle muffe, e ai raggi UV senza alterare colori, caratteristiche e proprietà. Un prodotto molto sensibile all’ambiente e a ciò che lo circonda: le lastre nascono da prodotti naturali e non rilasciano alcuna sostanza nell’ambiente, possono essere facilmente macinate e riciclate in altri processi produttivi.
In genere per i top delle cucine vengono utilizzate lastre in gres porcellanato di maxi formato (100 x 300 cm e oltre) e di spessore sottilissimo (3-3,5 mm), che possono essere facilmente tagliate, sagomate e forate. Questo per fare in modo di predisporle alla rubinetteria e l’incasso dei lavelli. Spesso per le lastre di grandi dimensioni vengono utilizzati telai ausiliari in alluminio, dotati di ventose. I migliori supporti per il gres porcellanato sono pannelli:
Dopo aver fissato il top, quest’ultimo viene rifinito sui bordi e sugli spigoli. In questo modo si rendono invisibili i punti di giunzione tra la veletta frontale ed il piano di lavoro. Le lastre in gres porcellanato non presentano fughe e di conseguenza punti in cui si possa annidare lo sporco. Sono quindi di facile pulizia e non richiedono manutenzione. Se il materiale è a tutta massa, cioè uniforme per colore in tutto lo spessore, nel raro caso in cui si scheggi, può essere facilmente riparato.
Una delle caratteristiche che hanno permesso al gres di imporsi per i piani di lavoro per le cucine è grande varietà di colori e texture. In questo modo si può avere un’elevata personalizzazione. Tantissimi gli effetti disponibili come quello pietra o legno oppure superfici a colore continuo. Un vantaggio importante di questo materiale rispetto agli altri è dovuto alla capacità di mantenere il colore nel tempo anche quando si fa riferimento a opzioni delicate come il bianco puro. Inoltre con il gres c’è la possibilità di realizzare con lo stesso materiale delle vasche integrate.
Importante anche la resistenza agli shock termici, la duratura e la resistenza. Infine uno degli aspetti che hanno portato il gres ad avere un successo così importante e ad imporsi nel design delle cucine è il suo carattere ecologico. La produzione avviene con l’ausilio di una tecnologia sostenibile e rispettosa dell’ecosistema, non rilascia alcuna sostanza nell’ambiente e può essere facilmente riciclato.