La biofilia (che significa amore per la natura) si concentra sull’attrazione innata dell’uomo per la natura e i processi naturali. Ciò suggerisce che tutti noi abbiamo una connessione genetica con il mondo naturale costruita attraverso centinaia di migliaia di anni di vita in contesti agrari. Il Biophilic Design utilizza queste idee come principi per creare un approccio incentrato sull’uomo che, se applicato, migliora molti degli spazi in cui viviamo e lavoriamo oggi, con numerosi benefici per la nostra salute e il nostro benessere.
Termine reso popolare dal biologo americano Edward O Wilson negli anni ’80, la biofilia è di sempre maggiore importanza per la nostra salute e il nostro benessere nell’ambiente costruito. L’Organizzazione Mondiale della Sanità prevede che le malattie legate allo stress, come i disturbi della salute mentale e le malattie cardiovascolari, saranno sempre più rilevanti con il passare del tempo. Con una connessione ridotta alla natura, la crescente pressione sullo spazio urbano e l’onnipresente presenza tecnologica avremo meno possibilità di recuperare le nostre energie mentali e fisiche. La ricerca ha dimostrato che l’incorporazione di elementi della natura diretti o indiretti nell’ambiente costruito riduce lo stress, i livelli di pressione sanguigna e la frequenza cardiaca, aumentando nel contempo la produttività, la creatività e i tassi di benessere dichiarati.
Le aziende all’avanguardia nel design del luogo di lavoro come Apple, Google e Amazon stanno investendo molto negli elementi di Biophilic Design. Questi principi hanno dimostrato di migliorare la concentrazione, il coinvolgimento e le capacità cognitive dei lavoratori, ma anche di attrarre e trattenere il personale nella “guerra per il talento”.
Ci sono stati numerosi studi negli ultimi 35 anni sui benefici per l’ambiente costruito attraverso il miglioramento del legame con la natura. Ecco un esempio pratico:
Grazie ad un approccio quantitativo e qualitativo per definire il brief e i requisiti, Vismara lavora a fianco del cliente per costruire spazi e contesti che possano includere elementi di biophilic design. In questo modo si comprendono meglio le opportunità spaziali e umane che esistono e si possono realizzare risultati più mirati per le persone e il nostro pianeta. Tra gli obiettivi ci sono:
Il biophilic design è una nuova frontiera nel design sostenibile e si applica anche all’architettura e alle facciate esterne. Così facendo si migliora il paesaggio urbano da uno scenario in acciaio e cemento a uno più verde, dove i manufatti si fondono perfettamente con gli elementi naturali, a beneficio della nostra mente, corpo e anima. Tra gli esempi più importanti c’è il Bosco Verticale a Milano. Inaugurate nel 2014, queste due torri residenziali sono diventate immediatamente un prezioso punto di riferimento della città e della sua mentalità più lungimirante. Stefano Boeri Architetti, lo studio dietro Bosco Verticale, si ispira al romanzo “Il Barone Rampante”, in cui il protagonista decide di abbandonare la terra e vivere sugli alberi.
Le torri sono alte 111 metri e 76 metri, interamente ricoperte da circa 900 alberi piantati nei terrazzamenti che circondano le strutture. Gli impianti sono interamente sostenuti attraverso l’utilizzo di energie rinnovabili e la raccolta delle acque reflue.