Spopola l’arredamento ecosostenibile. Mobili in materiali a impatto zero sono sempre più richiesti per un arredamento amico dell’ambiente che non rinuncia allo stile
Nell’anno della rivoluzione ambientalista di Greta Thunberg torna prepotentemente di tendenza l’arredamento ecosostenibile. Poco meno di dieci anni fa, arredare il proprio appartamento in centro o la villa in campagna con mobili amici dell’ambiente era già realtà. La scelta green è poi caduta presto nel dimenticatoio, rimanendo nobile fenomeno di nicchia, microrealtà di provincia che proponevano il riciclaggio come un’arte. Nell’ultimo periodo, l’arredamento ecosostenibile è arrivato però a una svolta epocale.
Numerosi marchi di arredamento d’autore hanno rivisto i propri piani, riscrivendo la storia di una tendenza diventato attualmente fenomeno di massa. Nelle case degli italiani impazza così l’arredamento ecofriendly sia per l’indoor che per l’outdoor, alla base della svolta l’ecosostenibilità che si piega al culto dell’estetica. Un po’ come il concetto greco di kalokagathia rivisitato in chiave moderna, i maestri dell’arredamento contemporaneo forgiano pezzi belli e bravi, bravi perchè rispettano l’ambiente.
Il concept dell’arredamento green è essenziale, l’uomo vive in un ecosistema che vuole libero da ogni sorta d’inquinamento, l’architetto green ha la missione di riprodurlo nel focolare domestico, a patto che sia un ambiente rigorosamente stiloso. Così in zone living dalle forme avvolgenti, appaiono divani rivestiti con materiali di riciclo, le sedie sono capolavori in legno di recupero. E’ proprio il legno di recupero il materiale simbolo dell’arredamento sostenibile. Ha le caratteristiche di diversi legni, come il mogano, il teak, il legno massello o il legno di mango. Il legno di recupero porta in dote robustezza e stabilità.
Sotto l’attenta guida di architetti esperti, sedie, credenze o l’anima del letto possono essere pezzi unici quando i segni dell’usura sono lavorati per consacrare uno stile vintage dell’arredamento. Interessante studiare la modalità di recupero del legno, una procedura complessa che aumenta di valore il mobilio. Il legno viene sottoposto a controllo tramite il metal detector al fine di rimuovere ogni eventuale elemento in ferro. Scartate le parti non ritenute idonee, il legno viene spazzolato per riportarlo alla sua naturale bellezza.
Non solo legno, anche chi ama il metallo o altri materiali può puntare a un arredamento ecosostenibile. Pallet rigenerati e metalli recuperati rifioriscono infatti attraverso nuove forme, materiali sorprendentemente duttili che si adattano perfettamente ad ogni spazio: casa, locale o ufficio. Per l’outdoor, la rivoluzione green è all’insegna del bambù. A impatto zero, è utilizzato per sedie da esterno, tavolini intarsiati, amache. Tra le più ambite, le lampade in canna di bambù. Sul podio dell’arredamento green anche la plastica.
Difficile da immaginare, la lavorazione di questo materiale sopratutto per mobili di piccole dimensioni sta riscontrando notevole successo, Plastic free dunque ma non nel design, dove la plastica si presta ad un arredamento innovativo e creativo. Su questa scia, l’arte di re-interpretare materiali di scarto sta registrando un vero e proprio boom, acquisendo il titolo di “ecodesign” e conquistando anche la fetta di mercato più ambita, l’arredamento luxury.