Stiloso e simbolo del boom economico degli anni Sessanta, l’arte povera torna protagonista nei salotti chic
Il profumo forte, inconfondibile, che evoca il legno, frutto più dell’immaginazione che della realtà. Il colpo d’occhio easy chic, quel tocco definito rustico, che fa esplodere di personalità il salotto di casa. L’arredamento salone nel 2021 è nel segno del vintage e recupera la vena elegante dell’arte povera, vera protagonista della nuova stagione del design d’interni.
Gli irriverenti anni Sessanta del boom economico e dell’indipendenza giovanile hanno rivoluzionato l’indoor. L’arredamento casa dice addio al lussureggiante intarsio barocco, gli eccessi di complementi d’arredo e tinte forti fanno spazio alla semplicità pregiata, al culto del materiale lasciato “nature”, senza smalto né lacche di alcun tipo. Nasce così il concept di arte povera, un arredamento che alla mania delle decorazioni preferisce l’eleganza del legno. Il mobile in arte povera viene declinato in forme rigorosamente squadrate, diventa protagonista dell’arredamento nei salotti chic, conquista lo spazio credenza in camera da letto fino ad invadere la cucina con tavoli che diventeranno cult. È il legno il vero re degli interni, i mobili sono disegnati da maestri designer, realizzati solo con arbusti pregiati: ciliegio, faggio e soprattutto massello. Vietato pensare che l’arte povera sia solo uno stile rustico da casa in montagna, nel terzo millennio rispecchia il mood dell’arredo industrial: glamour ed essenziale.
Se il ritorno dei mobili rustici è l’ultima tendenza dell’indoor, l’arredamento salone in arte povera sta spopolando tra gli appassionati del vintage. Trasformare il salotto, moderno o classico che sia, esaltandolo con l’eleganza easy di questo stile è possibile ispirandosi ai suoi tratti distintivi: