Si è da poco conclusa l’edizione 2021 del Salone del Mobile di Milano. Un’edizione “straordinaria”, che riflette il periodo che abbiamo trascorso negli ultimi anni.
Com’è andata? Avevamo tutti bisogno di tornare in fiera: rivedere i prodotti fisici, ricontrare di persona le aziende perché, dietro ai grandi brand, ci sono aziende fatte di persone, professionisti, amici… Se da un lato l’edizione di quest’anno ha avuto una risonanza digitale come mai prima (quasi tutti i brand hanno inaugurato il proprio salone o showroom digitale), dall’altra parte è stato confortante ritornare a dialogare di persona, a confrontarsi con i designer, a toccare con mano i prodotti.
I cambiamenti in atto e l’ampio dibattito a riguardo hanno generato un Salone differente dalla manifestazione tradizionale, un “Supersalone”: ampio spazio alle scuole, ai talk, ai designer emergenti a fianco delle aziende: una panoramica più aperta e orizzontale della scena del design attuale attraverso lo scambio di idee. In una nota diversa, Maria Porro è nominata Presidente del Salone del Mobile Milano, prima donna a ricoprire questa posizione.
Abbandonati i mega-stand da 200/500mq delle grandi aziende e gli spazi chiusi delimitati da pareti, l’esposizione è stata ridotta ad una parete e ad una piattaforma a pavimento di dimensioni modeste, anche per i big brand. La maggior parte degli espositori ha presentato una selezione di pochi prodotti. Pensata e progettata anche per evitare assembramenti, questa impostazione ha spinto gli espositori a pensare soprattutto in “verticale”, ovvero a fare della parete a disposizione il punto di forza per presentare la propria proposta. Non semplici corridoi, quindi, ma vere e proprie “gallerie” con risultati creativi e innovativi.
“Fluidità, flessibilità, versatilità, giocosità, andare ‘più green’ e ritrovato rispetto verso le risorse e le persone, in generale, sono stati i messaggi principali di un’edizione 2021 i cui sforzi vanno riconosciuti e applauditi”. – Gudy Herder
Non è stato il Salone delle grandi novità, è stata più che altro una conferma sui trend su cui lavoriamo da un po’, anche se alcune nuove tendenze si stanno delineando. Ecco quali sono le tendenze che abbiamo individuato e che tracciano le linee guida per la casa del 2022.
L’aumento del tempo trascorso tra le mura domestiche delinea nuove priorità: la casa non è più solo il luogo in cui si torna “per mangiare e dormire”: per molti è diventato lo spazio di lavoro, il luogo in cui devono trovare la giusta collocazione e la giusta dimensione lo smart working o la DAD. Per questo al Supersalone 2021 il Workplace 3.0 ha avuto grande successo: una manifestazione innovativa dedicata al design e alla tecnologia per la progettazione dello spazio di lavoro. L’intento è quello di “esplorare inedite modalità, forme e soluzioni per gli ambienti di lavoro “del futuro”, in cui fattore umano e tecnologie intelligenti ricoprono un ruolo cruciale.”
Le abitazioni devono rispondere anche a nuovi bisogni di chi le abita. Durante la manifestazione è emersa l’esigenza di valorizzare e organizzare una casa sempre più fluida e multifunzionale. A casa ci si allena, si seguono lezioni, ci si dedica ai propri hobby. Di conseguenza, ogni ambiente ha acquisito nuovi valori e significati. Anche il bagno da puro spazio di servizio, diventa luogo di relax ed introspezione.
Il dialogo tra le stanze, la permeabilità degli spazi si riflette nelle proposte dei designer: molte sono le proposte in vetro e plexiglas per creare pareti, divisioni, mobili e pannelli trasparenti che permettono di giocare con lo spazio, espanderlo o restringerlo a piacimento, valorizzare o nascondere parti degli interni delle case.
Proprio su questo tema ha visto la luce l’evento “La Casa Fluida” di Elle Decor Italia ” a cura di Elisa Ossino Studio con la collaborazione di Marco Bay allestita a Palazzo Bovara. La casa fluida vuole riflettere proprio su questa nuova dimensione domestica. Come ha detto Livia Peraldo Matton, direttore di Elle Decor Italia. “La pandemia ci ha resi più consapevoli e ci ha fatto capire come la casa debba rispondere, oggi più di prima, ai nuovi bisogni di chi la abita. Da queste premesse è nato un progetto originale che racconta al visitatore, attraverso un’esperienza immersiva, le nuove declinazioni dell’abitare.
Sulla scia della tendenza della casa fluida e della multifunzionalità, molti brand hanno presentato complementi d’arredo trasformabili, che possano cambiare velocemente la funzione di una stanza. Un esempio: «la poltrona diventa divano – il divano diventa letto – il letto diventa ring», è lo slogan dello stand del brand Campeggi che espone i propri prodotti trasformabili perfetti per la casa contemporanea.
Sul tema, Ozzio Italia, realtà di riferimento nell’ambito dell’arredamento multi-funzione, presentare alcune delle novità della collezione, tutte brevettate, tra cui Cubix il pouf trasformabile che si sviluppa in cinque sedute.
Going green, second life, sostenibilità, rinnovare la nostra connessione con la natura sono stati i claim più utilizzati, ben descritti con slogan e comunicazioni a parete: la gran parte delle aziende ha fatto propri questi valori. Il materiale per eccellenza è il legno che ritroviamo ovunque, in arredi, rivestimenti, accessori, anche negli allestimenti.
Non è una vera e propria novità che le nuove tendenze vadano sempre più verso la sostenibilità. Protagonista assoluta del Salone del Mobile 2021, l’anima sostenibile della manifestazione emerge fin dall’ingresso con un viale formato da cento alberi, un bosco realizzato grazie alla collaborazione tra il Salone e ForestaMi,
All’interno le aree relax sono immerse nel verde, gli stand sono allestiti con pareti di legno completamente riciclabile e riutilizzabile, nei corridoi si trovano postazioni per il riciclo delle bottigliette di plastica. L’allestimento è originale e richiama il bisogno di ritrovare un legame con la natura, tutelandola e proteggendola con i nostri stili di vita. Inoltre, a partire da questa edizione, la manifestazione diventa carbon neutral.
L’interior design diventa essenziale e minimalista. Senza dubbio la nuova formula espositiva ha costretto le aziende ad uno sforzo di sintesi, una situazione ben lontana dalle enormi scenografie alle quali eravamo abituati. Al Supersalone approdano dunque pochi pezzi selezionati, i migliori, spesso già collaudati.
In questo contesto Porro propone l’evoluzione del sistema di armadiature Storage disegnato da Piero Lissoni nel 2000, all’interno della sua installazione The Electric Box: una grande scatola trasparente illuminata.
Questa direzione si riflette senza dubbio nelle scelte di vita quotidiana delle abitazioni, che perdureranno anche nel 2022: in molti hanno sperimentato la voglia di liberarsi del superfluo, di concentrarsi sull’essenziale, di liberare spazio e alleggerire gli ambienti da arredi decorazioni troppo invadenti.
Il segreto per farsi notare quest’anno nella schiera di spazi a disposizione tutti uguali è stato senza dubbio il colore. Si sono distinti chiaramente i brand che si sono tuffati in una palette di colori visibile e più energica. Dopo anni di design declinato in tutte le sfumatura di grigio possibile, il colore sta tornando ad essere fondamentale. Forse ora abbiamo imparato di più sulla psicologia del colore, il suo effetto terapeutico e abbiamo il coraggio di portarlo nelle nostre case?
Assolutamente notevoli le comunicazioni grafiche di molti brand, che hanno puntato molto sul racconto visivo.
Le case si riempiono di piante, gli spazi esterni vengono finalmente vissuti come parte della casa. Nel mondo del progetto domestico scricchiola la distinzione tra arredi e complementi indoor e outdoor, al Supersalone si manifesta la propensione esponenziale delle aziende nel proporre collezioni per l’outdoor che hanno tutte le caratteristiche di comfort e le prestazioni di quelle per interno.
In quest’ottica molte aziende ampliano la propria offerta di arredi anche all’outdoor; è il caso di Desalto che “espande i suoi confini nel mondo dell’abitare” raccontando KoKi Wire una famiglia di sedute outdoor declinata in versione sedia, lounge, sgabelli e divanetto, insieme alla collezione di tavoli per esterno Ellis.
Sulla scia delle innovazioni legate al concetto di Smart-home, la casa diventa sempre più connessa. Soprattutto in cucina, la tecnologia si evolve e diventa sempre più user-fiendly.
NEFF presenta la nuova generazione di lavastoviglie connesse e gestibili anche da remoto grazie all’app Home Connect che consente di utilizzare il proprio smartphone, smartwatch o tablet in connessione alla lavastoviglie. Inoltre è possibile anche utilizzare i dispositivi abilitati Amazon Alexa o Google Assistant per gestire programmi e funzionalità usando solo la voce.
Il dibattito sul valore della componente digitale e virtuale nell’ambito degli elettrodomestici di alta gamma è attuale: Erica Sagripanti, PM e Brand Manager di Gaggenau, leader nella produzione di elettrodomestici per la cucina domestica di altissima gamma, sostiene che sia “importante chiedersi se il concetto luxury debba includere per forza anche una componente virtuale/digitale o se il lusso sia per definizione analogico, artigianale, senza tempo. Crediamo che la risposta sia la giusta dose di elementi: come marchio non possiamo non ascoltare le esigenze dei nostri clienti sempre più digitalizzati, ma riteniamo fondamentale conservare la presenza fisica e tangibile dell’apparecchio, in modo che gli utenti possano toccare con mano non solo le manopole e le interfacce utente, ma anche i materiali.”
Gaggenau, in questa occasione ha presentato la cappa telescopica GlassDraft Serie 200, che rappresenta una vera e propria rivoluzione estetica e tecnologica: ha come elemento centrale una lastra in vetro lucido con profili luminosi, che emerge scenograficamente dal piano solo nel momento dell’utilizzo e che grazie alla rivoluzionaria tecnologia di aspirazione Guided Air, sviluppata dal Gruppo BSH, impedisce la naturale risalita di fumi e vapori provenienti da qualsiasi punto sulla superficie di cottura e li convoglia verso la cavità di aspirazione.
La casa del futuro di Gaggenau vedrà apparecchi sempre più digitali e interconnessi con sistemi di domotica, pur mantenendo la loro anima “concreta e tangibile”, con un design contemporaneo, fatto di materiali pregiati, solidi ed affidabili in grado di riflettere la propria sostanza in termini di avanguardia estetica e comfort per l’utente.”
Sembra scontato, ma la forza del design italiano, con la sua capacità produttiva che custodisce saperi e manualità uniche, che riesce ad unire artigianato e industria, continua ad essere tendenza trainante di ogni edizione del salone.
Moltissime aziende lombarde hanno aperto le porte dei propri showroom e stabilimenti produttivi proprio durante la Milano Design Week 2021, occasioni per conoscere il loro passato prezioso, le abilità produttive, la ricerca dei materiali, e respirare le nuove sfide per il futuro.
La perfetta sinergia tra innovazione e artigianalità rappresenta la forza vitale di Frigerio Salotti, che ha partecipato al SuperSalone 2021 con una particolare installazione artistica, di cui è stato protagonista il nuovo divano modulare Horizon.